CANI ABBAIANO DI NOTTE: PADRONI CONDANNATI PER DISTRURBO QUIETE PUBBLICA

I cani che abbaiano di notte possono fa condannare i loro padroni per disturbo della quieta pubblica.

Cosa stabilisce la Sentenza n. 38902 del 24/08/2018, Sezione III Penale

Definitiva la sanzione nei confronti di un uomo e di una donna: 300 euro di ammenda a testa.
Essi hanno lasciato che i quadrupedi presenti nella loro villetta abbaiassero senza sosta in orario notturno, arrecando fastidio alle famiglie del vicinato. Il comportamento dei cani è comprensibile, mentre va censurato l’atteggiamento dei proprietari, che non hanno fatto nulla per impedire che venissero disturbate le famiglie del vicinato.

I Fatti

I fatti oggetto di processo coprono un periodo lungo quasi due anni, dal giugno 2013 all’aprile 2015.

Sotto accusa un uomo e una donna, che «hanno detenuto presso la loro villetta alcuni cani che abbaiavano continuamente nella notte, impedendo il riposo e le occupazioni delle persone residenti nelle adiacenze».

A dare sostanza alle lamentele dei vicini di casa della coppia ci sono anche i riscontri effettuati da un vigile urbano e da un poliziotto, senza dimenticare, poi, un esposto firmato da ben trentuno persone.
Il quadro è chiaro, secondo i giudici del Tribunale, e sufficiente per pronunciare la condanna della coppia, puniti con «300 euro di ammenda a testa».

Secondo la Cassazione una volta accertato che «l’abitazione dove erano i cani» è «nell’esclusiva disponibilità» dell’uomo e della donna, se ne può dedurre la loro colpevolezza per il fastidio arrecato al vicinato dai loro animali.

A questo proposito, i giudici tengono a sottolineare che «il dovere d’impedimento di strepitii di animai deriva dal mero possesso degli animali medesimi, a prescindere dal formale titolo di proprietà, essendo l’obbligo di impedimento collegato all’effettiva signoria sugli animali»
Indiscutibile, infine, «la diffusività del rumore, ben percepibile al di fuori dell’edificio da cui proveniva, in pieno orario notturno», e tale da «arrecare così disturbo al riposo di un numero indeterminato di persone, ossia i numerosi vicini che abitavano nelle adiacenze della villetta della coppia».

Pertanto se si decide di tenere degli animali, è necessario non solo accudirli, ma anche porre in essere tutta una serie di accorgimenti tali da impedire che “il normale essere degli animali” rechi disturbo alla vita della altre persone che vivono e lavorano nelle vicinanze

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Avv. Francesco Pavan

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