La badante si ferma volontariamente a casa dell’assistita nei weekend: si può parlare di lavoro straordinario?
I fatti
La decisione della Cassazione
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso, osservando come i motivi di ricorso non siano idonei a contrastare la ratio decidendi della decisione impugnata, la quale ha escluso che la ricorrente prestasse lavoro straordinario nei giorni festivi in base ad un accertamento di merito, poiché essa coabitava con l’assistita ed era rimasta nella stessa abitazione anche dopo la morte della stessa, grazie a un comodato d’uso gratuito a lei concesso dai familiari.
Ciò posto, la Corte rileva che dalle circostanze dedotte in giudizio, il Giudice aveva affermato la volontarietà della permanenza della lavoratrice nella casa dell’assistita e la sua partecipazione alle attività svolte nei giorni non lavorativi, senza che da ciò si potesse desumere lo svolgimento effettivo di prestazioni lavorative.
Da ciò consegue che ogni considerazione relativa alla presunzione di onerosità del lavoro «appare avulsa dal ragionamento decisorio seguito dal giudice di merito, il quale per contro è del tutto coerente sotto il profilo logico – argomentativo».
Anche per questa ragione, gli Ermellini dichiarano il ricorso inammissibile.
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Avv. Francesco Pavan