Telepass aziendale usato su auto privata: è peculato

Usare il telepass aziendale per la propria auto privata è reato, nello specifico peculato
Condanna definitiva per due vigili del fuoco.
Acclarate le loro condotte, consistite nel prendere i telepass destinati ai veicoli di servizio e nell’utilizzarli con le loro vetture private.
(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 18107/21; depositata il 10 maggio)

I fatti

Sotto accusa due vigili del fuoco, ai quali viene contestato di «essersi appropriati di telepass aziendali per utilizzarli indebitamente con le loro autovetture».
Il quadro probatorio è ritenuto sufficiente sia dal GUP del Tribunale che dai giudici della Corte d’appello. Consequenziale la condanna per entrambi i lavoratori, ritenuti colpevoli di peculato.
In Cassazione i due vigili del fuoco provano a ridimensionare le accuse, chiarendo il senso della loro condotta.
Un lavoratore pone in evidenza «l’uso soltanto momentaneo del telepass», mentre l’altro sottolinea «la mancanza di un apprezzabile pregiudizio al buon andamento della pubblica amministrazione e di un danno patrimoniale, poiché il telepass utilizzato era stato concesso gratuitamente al Corpo dei Vigili del fuoco, e peraltro la vettura alla quale era collegato l’uso del telepass era fuori uso» e aggiunge di «avere comunque pagato i pedaggi autostradali» e infine rimarca anche lui «l’uso solo temporaneo del telepass – per il tragitto casa-lavoro per poi ricollocarlo presso il parco dei veicoli dei Vigili del fuoco –» e potendosi comunque «configurare il peculato d’uso anche nel caso di reiterazione dell’utilizzo indebito».

La decisione della Cassazione

Prima di esaminare la vicenda, i Giudici del ‘Palazzaccio’ ricordano che «il peculato d’uso ricorre soltanto nei casi di un uso effettivamente momentaneo, inteso come limitato nel tempo, della cosa sottratta», nel senso che «la durata dell’appropriazione non superi il tempo di utilizzazione della cosa sottratta, così da comportare una sottrazione alla sua destinazione istituzionale tale da non compromettere seriamente la funzionalità della pubblica amministrazione».
Invece, è catalogabile come «peculato» la condotta del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio che «utilizzi un bene mobile per un consistente periodo di tempo per finalità extra istituzionali, al di fuori di ogni controllo sulla sua destinazione pubblicistica, esercitando un potere uti dominus tale da sottrarlo alla disponibilità dell’ente e nei casi in cui all’uso non segua l’immediata restituzione della cosa».
In sostanza, essi hanno «utilizzato privatamente sui loro mezzi i telepass aziendali, che non sono stati prontamente restituiti dopo l’uso e non furono trovati sui veicoli dei vigili del fuoco ai quali erano stati originariamente abbinati» mentre «soltanto uno venne poi rinvenuto, peraltro su un mezzo diverso da quello al quale era assegnato e presso altro distaccamento dei vigili del fuoco)».
Peraltro, le condotte incriminate si sono protratte per circa due anni e «gli episodi di indebito utilizzo furono numerosi, come si desume anche dal rilevante ammontare complessivo dei pedaggi (880 euro circa per un lavoratore e 4mila euro per un altro lavoratore)». E «va escluso l’uso temporaneo» da parte di entrambi i vigili del fuoco, poiché uno «non ha più restituito i telepass da lui utilizzati anche in periodi di ferie o in giorni festivi» mentre il telepass utilizzato dall’altro «è stato trovato con il numero identificativo parzialmente abraso».
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Avv. Francesco Pavan

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