2020/12/29 2020/12/29

LAVORO DELLA BADANTE: QUANDO E’ LAVORO STRAORDINARIO

29/12/2020|News|

La badante si ferma volontariamente a casa dell'assistita nei weekend: si può parlare di lavoro straordinario? Qualora dal complesso delle circostanze dedotte in giudizio si evinca che la collaboratrice domestica sia rimasta volontariamente presso la casa dell’assistita durante giorni non lavorativi, partecipando alle attività svolte dai famigliari, non può parlarsi di prestazione di lavoro straordinario nei giorni festivi. (Corte di Cassazione, sez. VI Civile – L, ordinanza n. 28703/20; depositata il 16 dicembre) I fatti La Corte d’Appello di Genova rigettava la domanda per differenze retributive proposta da una collaboratrice domestica a tempo pieno e in regime di convivenza presso l’abitazione della datrice di lavoro per prestare assistenza alla madre. La Corte ha fondato il provvedimento sul mancato raggiungimento della prova circa lo svolgimento di ore di lavoro straordinario nei giorni festivi utili ai fini della domanda della badante. Quest’ultima propone ricorso per cassazione avverso la suddetta decisione, contestando, tra [...]

2020/12/21 2020/12/21

L’ALBERGO DEVE COMUNICARE DATI DEI CLIENTI ALLE AUTORITA’?

21/12/2020|News|

Costituisce ancora reto l'omessa comunicazione da parte dell'albergatore delle generalità dei clienti all'autorità competente. Infatti, nonostante l’abrogazione della l. n. 135/2001, l’art. 109 deve ritenersi ancora vigente, costituendo, dunque, reato la condotta di omessa comunicazione delle generalità dei clienti all’autorità di pubblica sicurezza da parte del preposto alla conduzione di un albergo.  (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 35573/20; depositata l’11 dicembre) I Fatti Il GIP presso il Tribunale di Venezia dichiarava non doversi procedere nei confronti dell’imputata circa la richiesta di emissione del decreto penale di condanna per il reato di cui all’art. 109 TULPS, poiché ella non aveva comunicato all’autorità di pubblica sicurezza le generalità delle persone alloggiate nella propria struttura ricettiva. La decisione del GIP muoveva dal fatto che il fatto contestato non era più previsto dalla legge come reato, in virtù dell’avvenuta abrogazione ad opera della l. n. 79/2011. Il Procuratore generale presso la [...]

2020/12/13 2020/12/13

DIFFAMAZIONE A MEZZO PEC, E’ CONFIGURABILE? COSA SAPERE

13/12/2020|News|

DIFFAMAZIONE A MEZZO PEC, E' CONFIGURABILE?  In tema di diffamazione, l’utilizzo della posta elettronica non esclude la sussistenza del requisito della comunicazione con più persone anche nell’ipotesi di diretta ed esclusiva destinazione del messaggio diffamatorio ad una sola persona determinata, quando l’accesso alla casella mail sia consentito almeno ad altro soggetto, ai fini della consultazione, estrazione di copia e di stampa, e tale accesso plurimo sia noto al mittente o, quantomeno, prevedibile secondo l’ordinaria diligenza.  (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 34831/20; depositata il 7 dicembre)  La Cassazione ribadisce che «l’invio di email a contenuto diffamatorio, realizzato tramite l’utilizzo di internet, integra un’ipotesi di diffamazione aggravata, quando plurimi ne siano i destinatari, in presenza della prova dell’effettivo recapito dello stesso, ovvero che il messaggio sia stato scaricato mediante trasferimento sul dispositivo del destinatario. In caso di invio multipli, realizzato con lo strumento del “forward” a pluralità di destinatari, [...]

2020/12/06 2020/12/06

FRODE INFORMATICA O TRUFFA ON LINE? COSA SAPERE

06/12/2020|News|

C'è differenza tra frode informatica e truffa on line? Il delitto di frode informatica ha la stessa struttura e i medesimi elementi costituivi della truffa, dalla quale si differenzia solo per il fatto che l’attività fraudolenta non investa la persona inducendola in errore ma il sistema informatico di sua pertinenza attraverso una manipolazione.   (Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 32894/20; depositata il 24 novembre) I Fatti La Corte d’Appello di Caltanissetta riformava parzialmente la condanna di prime cure di un imputato per il reato di tentata ricettazione, rideterminando il trattamento sanzionatorio. Dalla ricostruzione della vicenda era emerso che l’uomo si faceva accreditare su una Postepay il denaro proveniente dell’attività di vendita realizzata in seguito all’accesso abusivo ad un portale di aste online tramite l’utilizzo della password. La difesa ha impugnato la pronuncia in Cassazione.   Tra le altre censure, viene sottolineato che mentre nel capo di imputazione [...]